Il nome Dracula in realtà altro non è che una interpretazione occidentale del soprannome assegnato dalle popolazioni rumene al conte Vlad III, vissuto in Valacchia nel XV secolo.
L'etimologia del nome Dracula deriva dal rumeno DRACULEA, derivato dal sostantivo "DRAC" = drago (dal latino draconis) o demone (in rumeno); la particella "UL" equivale al nostro articolo determinativo "IL"; la particella "EA" significa "FIGLIO DI". Da questo si può quindi dedurre la corretta interpretazione del nome Draculea, ovvero "figlio del drago" nonchè "figlio del demonio".
Il drago era l'emblema del suo casato, Ordine di cavalleria assegnato a suo padre, il conte Vlad II dall'imperatore Sigismundo.
L'8 febbraio 1431 l'imperatore Sigismundo di Lussemburgo concesse il governo della Valacchia a Vlad II, assegnandogli l'Ordine del Dragone. L'imperatore fece dono al suo protetto di una collana con un medaglione dorato con sopra inciso un drago, che era il simbolo dei cavalieri dell'Ordine del Drago.
Il drago inciso sul medaglione era raffigurato con con due ali spiegate e quattro artigli aperti, le fauci mezze spalancate, la coda avvolta intorno alla testa e la schiena spaccata in due, prostrato di fronte a una doppia croce.
Questo era un simbolo della vittoria di Cristo sulle forze del male.
Il medaglione non poteva essere tolto se non dopo la morte, e doveva essere sepellito assieme al cavaliere cui apparteneva.
L'ordine del Dragone fu fondato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Sigismundo di Lussemburgo nel 1387 e, come molti altri ordini religiosi di cavalieri, i suoi appartenenti giurarono di proteggere il monarca e la sua famiglia, di difendere l'impero, di diffondere il cattolicesimo, di proteggere i bambini e le vedove dei caduti per la causa e di combattere l'invasore turco.
Aspettando l'incoronazione, Vlad II e la sua famiglia si trasferirono a Sighisoara, in Transilvania, dove fece costruire una zecca. Per le prime due emissioni il conte Vlad usò il suo emblema, il drago, perciò il popolo rumeno, la cui lingua deriva dal latino, lo soprannominò Dracul.
Questo soprannome diventò un vero e proprio cognome per i suoi discendenti, e quindi anche per il suo secondogenito Vlad.
Vlad III nacque nel dicembre del 1431. Egli passò la sua infanzia a Sighisoara e, seguendo le orme del padre, fu addestrato per diventare egli stesso un cavaliere dell'Ordine del Drago. Fu così che apprese le discipline del nuoto, della scherma, imparò a giostrare, a tirare con l'arco e conobbe le più raffinate tecniche di equitazione e le regole dell'etichetta di corte. Apprese anche la scienza della politica, i cui principi all'epoca erano essenzialmente di ispirazione machiavellica: "è molto meglio per un principe essere temuto che essere amato". Questa corrente di pensiero ebbe un forte influsso sulla personalità del giovane principe.
Dopo la morte del padre Vlad III fu fatto prigioniero dai turchi e successivamente servì come ufficiale nel loro esercito, imparando alcune delle tecniche di tortura di cui poi si sarebbe servito abbondantemente. Una volta fuggito, si rifugiò presso uno zio, Iancu de Hunedoara, un nobile rumeno; più tardi Vlad ne sposerà la figlia. Dopo svariati tentativi di salire al trono della Valacchia, vi riuscì infine il 22 agosto 1456, a soli 25 anni. L'inizio del suo regno fu segnato dal passaggio di una cometa sull'Europa; per molti fu un cattivo presagio, ma non per Vlad, il quale lo prese come un buon auspicio, al punto di far incidere la cometa su una faccia delle sue monete, mentre sull'altra appariva l'aquila valacca.
Nemico acerrimo dell'Impero Ottomano, il conte Vlad III iniziò una riorganizzazione dello stato, dell'esercito, e una riforma delle leggi, in primo luogo applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici: banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a rimpiazzarlo o con il cugino Dan cel Tanar (Dan il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco).
Gli storici ottomani lo soprannominarono Vlad Tepes ovvero Vlad l'Impalatore (in rumeno, TEAPA=palo), e con questo nome fu conosciuto dagli storici rumeni, tuttavia egli era solito firmare con il nome di suo padre Draculea; di ciò vi è testimonianza in uno dei primi documenti che lo riguardano, il quale risale al 20 settembre 1459, come pure nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccarda.
Successivamente, Vlad fu arrestato da suo cognato Matei Corvin con l'aiuto di un traditore e passò più di 10 anni nella prigione di Visegard, vicino a Buda.
Tornato al trono nal 1476 grazie all'aiuto di Stefan cel Mare (Stefano il Grande), Principe di Moldavia, del Senato della Repubblica di Venezia e di Papa Sisto IV, Vlad riprende la sua lotta contro gli ottomani, ma verso la fine dello stesso anno viene assassinato a Snagov da Laiota Basarab, il quale gli successe al trono della Valacchia.Una delle descrizioni migliori di Vlad III soggiace nelle pagine scritte dal suo contemporaneo Papa Pio II, il quale si meraviglia del titanismo di quest'uomo che visse nel tempo più ambiguo del Rinascimento, assommando in sé ogni virtù e ogni scelleratezza. Lo guarda con invidia: "era bello," dice, "alto e forte, nato per comandare gli eserciti; ma era anche un grande intellettuale, legato alla tradizione esoterica, all'alchimia, all'evocazione degli spiriti." Insomma la perfetta incarnazione dell'uomo totale del rinascimento.
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